La Cucina di Hong Kong (VeganOk), un’introduzione

di ANITA VENANZI

Sono sparita per un po', lo ammetto.

Piacevolmente inghiottita da Hong Kong per la seconda volta, dai suoi parchi, dalle spiagge e ospite degli amici Couchserfers – la versione gratuita (https://www.couchsurfing.com/) del propagandatissimo AirB&B - dello scorso anno e di nuovi amici Couchserfers e non.

Ma anche dagli impegni: sto cercando di passare qui tre mesi per fare domanda di dottorato ed è tutto un su e giù per le tre isole principali, dato che le Università sono letteralmente il più lontano possibile l'una dall'altra. Se ci si mette che mi ostino a non campare d'aria e che quindi cerco lavoro e, non contenta, mi ostino a dover fare anche volontariato, ecco ... da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddy Merckx !

Quale occasione migliore, in ogni caso, per omaggiare la rete di una nuova rubrichetta su misura per chi vuole evitare “bestie e derivati” anche in terra Hong Konghese ? ... soprattutto dato il fatto che in italiano si trova poco o niente in merito !

In questa rubrica vi parlerò di come sopravvivere da vegani/vegetariani ad Hong Kong, degli usi locali in merito di cucina e gusti alimentari e non mancheranno in ogni articolo le ricette preparate da me, ma soprattutto da loro, i fantastici hongkonghesi !

Partiamo proprio dalla prima cucina di Hong Kong che ho avuto a disposizione per gentile concessione della fantastica Dorothy e che vedete in apertura !

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Piccolina ? Affatto !

Secondo l'uso locale: qui ci vivono, cucinano e mangiano quattro persone ! A livello abitativo c'è molto di Giapponese qui: gli spazi sono ristretti e condivisi, quindi amministrati e ragionati secondo il criterio della funzionalità, i ritmi di lavoro serrati e il sendo del dovere a livelli deleteri fanno sì che la maggior parte delle personi cucini raramente a casa. Hong Kong, benché sia politicamente e geograficamente considerata Cina dal 1997, ha una serie di peculiarità molto lontane dalla Cina continentale: ha una sua moneta (l' Hong Kong Dollar), una sua lingua (lo Yue, meglio conosciuto da noi come Cantonese), un suo sistema di scrittura (i caratteri tradizionali cinesi aboliti da Mao), ha una frontiera con tanto di check-in e check-out, è stata colonia della corona britannica abbastanza al lungo da mantenere il posto di guida a destra, i bus e i tram a due piani e il sistema scolastico ... insomma, è un posto a sé.

Ed ha una cucina a sé: poco fritto, poco olio, circa zero piccante, colori tenui, consistenze delicate ... e tanto altro che verrà postato qui nei prossimi tre mesi.

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Se dovessi descrivere la cucina di Hong Kong con una sola parola, quella parola sarebbe “Essenziale”.

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